Clonazione Vocale con l’IA
Possibilità e Pericoli nel Mondo della Creatività e del Copyright
La clonazione vocale tramite l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale (IA) è una tecnologia sempre più diffusa e accessibile. Consente di creare copie digitali di voci umane, includendo caratteristiche individuali come l’accento, l’intonazione e la respirazione. Questa incredibile innovazione ha aperto nuove opportunità creative, sollevando altresì anche importanti questioni legali riguardanti il copyright e la tutela dei diritti degli artisti e dei creators.
Scopriamo Olivia, la voce clonata di Remie Michelle Clarke
Remie Michelle Clarke, una doppiatrice irlandese, ha fatto una scoperta sorprendente riguardo la propria voce: ha infatti trovato una voce identica alla sua su un sito chiamato revoicer.com, chiamata Olivia. Questa voce clonata poteva essere acquistata ed utilizzata per scopi pubblicitari, audiolibri e doppiaggio. La Clark ha definito l’esperienza a dir poco “estraniante”, poiché era in grado di ascoltare la propria voce pronunciare frasi mai dette prima. Questo esempio evidenzia come l’IA sia in grado di generare voci realistiche, con tutte le questioni collaterali che possono sorgere.
Pubblicità: L’Impatto dell’IA nel Mondo della Creatività e del Copyright
L’uso dell’IA nella clonazione vocale ha ovviamente suscitato interesse e preoccupazione in diverse industrie, inclusa quella musicale. L’IA può generare voci adatte al doppiaggio, brani musicali originali, imitare lo stile di artisti famosi e persino far “cantare” canzoni a artisti defunti. Se questo offre nuove possibilità creative, non è possibile nascondere le importanti questioni relative al copyright e alla protezione dei diritti d’autore.
Clonazione vocale e intelligenza artificiale nel campo musicale
L‘uso dell’IA per clonare canzoni consente la creazione di versioni sintetiche di brani musicali con l’imitazione di voci famose. Ad esempio, su TikTok è possibile trovare versioni artificiali di artisti come Michael Jackson e Kurt Cobain che cantano brani di altri artisti. Tuttavia, la questione della ripartizione delle royalties in questi casi rimane poco chiara.
Intelligenza Artificiale e Copyright: gli orientamenti giurisprudenziali
Le prime pronunce giurisprudenziali nazionali stanno cercando di affrontare le questioni legali sollevate dall’uso dell’IA nella creazione di opere di ingegno. Il problema principale riguarda tra l’altro, e non è un tema minore, il diritto d’autore e la proprietà delle opere generate dall’IA.
Non è ancora definito chi detenga il diritto d’autore sulla musica prodotta tramite IA. Alcune decisioni legali nel campo della grafica e dell’illustrazione hanno suggerito un “copyright ibrido“, in cui la proprietà intellettuale sull’opera può variare a seconda del coinvolgimento e del contributo del creatore dell’IA.
La sfida principale, di natura globale, riguarda l’applicazione delle leggi sul copyright alle opere generate dall’IA. Il diritto d’autore non è ancora ben definito per queste opere, poiché l’IA può imparare e riprodurre stili creativi basandosi su dati e informazioni preesistenti. La discussione relativa alla tutela legale dei diritti degli artisti e dei creatori di contenuti parte proprio dai dati con cui la generazione viene poi prodotta.
Il Contratto con Microsoft le autorizzazioni preesistenti
Remie Michelle Clarke ha rivelato di aver doppiato la voce di Bing per Microsoft tre anni fa. Nel contratto era prevista la possibilità per terze parti di accedere ai suoi campioni vocali. Nonostante all’epoca non si potesse immaginare la clonazione della sua voce, il contratto potrebbe autorizzare l’utilizzo della sua voce clonata da parte di revoicer.com o di altre piattaforme simili. Tuttavia, è importante sottolineare che la tecnologia ha fatto progressi significativi, superando le previsioni giuridiche del passato ed è plausibile che possano esservi interventi legislativi nazionali per superare questa criticità.
Quale futuro nel campo della clonazione vocale?
L’applicazione dell’IA nel campo della clonazione vocale ha aperto nuove possibilità creative, ma ha anche sollevato importanti questioni etiche e legali.
La clonazione vocale con l’intelligenza artificiale ha davvero il potenziale per trasformare l’industria dell’audio e della musica, consentendo l’utilizzo di voci famose o create ad hoc nel mondo del doppiaggio e della musica (si pensi all’operazione di Grimes).
Tuttavia, è davvero fondamentale bilanciare l’innovazione con la tutela dei diritti degli artisti e dei creatori di contenuti.
Sebbene la strada non appare per nulla semplice, è necessario che artisti, produttori e legislatori, anche alla luce del recente AI Act Europeo, si impegnino in un dialogo aperto e costruttivo per definire nuove norme e regolamenti che garantiscano un uso etico e legale dell’IA nel campo della creatività e del copyright.