Una grande novità in tema di giustizia e integrazione digitale: da oggi infatti i difensori già costituiti in un procedimento penale potranno teoricamente accedere on line ai fascicoli processuali, laddove questi siano stati già digitalizzati nel TIAP (Trattamento Informatico Atti Processuali) del Tribunale di riferimento.
Non solo deposito degli atti (che già avviene attraverso il caricamento on line delle nomine negli uffici di Procura) ma anche la possibilità di ricezione e consultazione degli atti da remoto.
Si tratta di un primo importante passo in vista dell’entrata in vigore definitiva del Decreto del Ministero della Giustizia del 13 Gennaio 2021, che avverrà il 5 febbraio 2021, ossia 15 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale
Diversamente da come avviene per le udienze penali da remoto (la cui applicazione pone non pochi interrogativi sulle garanzie difensive e l’attuazione del giusto processo), l’accesso diretto ai fascicoli informatici potrebbe effettivamente rispondere sia alle esigenze sanitarie vigenti (stante la possibilità di non recarsi fisicamente in Tribunale per ottenere copie degli atti) sia all’eliminazione di lungaggini burocratiche che sottraggono le già poche risorse messe a disposizione degli organi giudiziari italiani.
Cronache di un’evoluzione necessaria
Nei mesi scorsi era già stato reso possibile il deposito sul sito pst.giustizia.it (tramite accesso con smart card o firma digitale) delle nomine dei difensori presso le Procure di competenza.
Il decreto ministeriale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 gennaio 2021 ha consentito inoltre il deposito telematico delle opposizioni al decreto di archiviazione, delle denunce, delle querele, e delle rinunce e revoche al mandato.
Si spera che l’applicazione possa funzionare in maniera più efficace rispetto ad altri sistemi di gestione informatica (come il sistema P@ss), migliorando quel digital divide che purtroppo caratterizza e penalizza ancora il rapporto tra giustizia e cittadini.
Articolo a cura di Alfredo Esposito